Il 12 marzo 1088 fu eletto al soglio di Pietro, con il nome di Urbano II, Pietro Oddone di Lagery, il primo Papa cluniacense. Uno dei suoi primi atti fu quello di recarsi in Lucania, a Melfi, dove il 10 settembre 1089, alla presenza di 70 vescovi e dei principi normanni, tenne un Concilio in cui espose il suo progetto di una Crociata per liberare la Terra Santa. In quest’occasione il Papa si recò nell’antica cittadina di Banzi, dove consacrò la nuova chiesa di Santa Maria, annessa alle strutture di una delle più antiche abbazie benedettine della regione, che nel 797 era stata donata dal principe longobardo Grimaldo al monastero di Montecassino.
Il prestigio dell’abbazia si sviluppò nel corso dei secoli grazie al culto ed alla venerazione di una scultura lignea della Madonna seduta in trono. In una nicchia bifora in muratura del chiostro
medioevale è situata la trecentesca scultura di legno policromo: la Kyriotissa, cioè la Madonna in trono incoronata da due angioletti. L’iconografia bizantina è tradotta in forme romaniche provinciali. La Vergine vestita di rosso con manto di cartapesta azzurro successivamente aggiunto nel XVIII secolo, ha sulle ginocchia il Bambino, con la mano destra sorregge quella del Bambino benedicente e con la sinistra regge quella del Figlio che tiene il globo. Secondo la tradizione locale, la statua proverrebbe dal santuario della Madonna di Francavilla a Palazzo San Gervasio, da dove si sarebbe miracolosamente trasferita.
L’edificio è a navata unica con quattro cappelle per lato. La volta è a botte con diverse decorazioni, tra cui, a rilievo, la Madonna Immacolata. Sulla facciata della chiesa è collocato un bassorilievo di pietra calcarea di epoca trecentesca, raffigurante la Vergine in trono,
La festa religiosa di Santa Maria di Banzi si svolge l’8 settembre. Per la processione è portata a spalle una statua lignea della Madonna del secolo XVIII. Il 18 agosto, inoltre, si snoda per il paese un corteo in costumi d’epoca, in ricordo della venuta a Banzi di Urbano II per la consacrazione della chiesa. Tra i circa 220 figuranti, oltre al Papa, partecipano i principi normanni Ruggero e Boemondo figli di Roberto il Guiscardo, i vescovi che accompagnarono Urbano II al Concilio di Melfi ed inoltre armigeri, falconieri, monaci, tamburini, guardie a cavallo, tutti rigorosamente in costume medioevale. Momento solenne della manifestazione è la lettura della bolla Papale, con suoni e musiche.
Dettagli
Banzi