Il Meridione d’Italia fu devastato alla metà del secolo XVII da una terribile pestilenza. La Basilicata perse un quarto della propria popolazione, passando da 200.000 abitanti a 150.000, ma il paese di Laurenzana, nell’alta valle del Basento, fu risparmiato dall’epidemia e la popolazione lo attribuì alla protezione della Beata Vergine del Carmelo. L’Università di Laurenzana, con atto del 7 agosto 1656, dichiarò la Vergine del Carmine protettrice del Paese insieme alla Madonna delle Grazie, a Sant’ Antonio da Padova e ai Beati Egidio da Laurenzana e Gaetano. Una chiesa dedicata alla Madonna del Carmine, che era stata costruita pochi anni prima lungo il corso centrale della cittadina. divenne il centro del culto popolare. Ancora oggi ogni famiglia di Laurenzana si gloria di avere un suo componente fregiato del nome di Maria del Carmelo e di affidare se stessa alla sua protezione.

Nel XVII secolo oggetto di culto a Laurenzana era unicamente una grande tela situata sull’altare maggiore raffigurante la Madonna del Carmine con san Giovanni Battista e san Giovanni Evangelista realizzata nel 1615 dal pittore Cesare Scerra (1615-1616). Successivamente, alla tela si è aggiunta la maestosa statua, un manichino napoletano raffigurante la Madonna col Bambino, datata 1892, che ha aumentato la devozione nei suoi confronti. La Vergine in piedi, avvolta da ricche vesti in seta ricamata in oro, regge nella mano destra un fiore dorato e sulla sinistra porge il Bambino anch’esso in ricche vesti ricamate in oro, con la mano destra benedicente e la sinistra reggente un fiore dorato. Il volto della statua sembra assumere espressioni diverse a seconda della luce che la colpisce, creando stupore e commozione nei fedeli, soprattutto in occasione delle processioni del 16 e 23 luglio.

L’interno, arricchito da stucchi, da un soffitto a cassettoni dipinto e da un altare indorato, il tutto di epoca settecentesca, è a navata unica, suddivisa dall’arco trionfale che, aprendo la zona del presbiterio rialzato, evidenza l’altare.

Mons. Anselmo Filippo Pecci, arcivescovo di Acerenza, elevò la chiesa a Santuario e la Vergine fu incoronata per decreto vaticano il 16 luglio 1930 con il titolo di Maria Santissima del Monte Carmelo.

La festa religiosa, che prevede una solenne processione della statua per le vie del paese, ricorre il 16 luglio. Lo stesso giorno la Madonna del Carmine è festeggiata ad Avigliano, Melfi, Bernalda, Bella, Paterno, Rionero in Vulture, Montemurro, Valsinni ed in altre località della Basilicata.

FONTE IMMAGINE: BeWeb

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