Pochi santi hanno il “privilegio” di essere festeggiati tre volte all’anno. Tra questi è san Gianuario, il patrono di Marsiconuovo. Le fonti (in particolare l’erudito del Seicento Ferdinando Ughelli) raccontano di un Gianuario, vescovo di Cartagine, inviato nell’Italia meridionale nel 347 per sconfiggere il residuo paganesimo in Lucania. Ucciso in un’imboscata nel bosco dell’Arioso, fra Abriola e Marsico, fu seppellito sul luogo del martirio. Nel 1045 il suo corpo fu riesumato su indicazione di una pia donna marsicana alla quale il santo era apparso in sogno, e fatto oggetto di culto.

Le tracce iconografiche ci presentano il santo raffigurato spesso con un libro in mano per la sua funzione di evangelizzatore della Basilicata e come dispensatore della verità della fede. Accanto alla chiesa che ne custodisce il corpo fu fondata poi una potente abbazia benedettina dedicata a santo Stefano. L’abbazia cadde lentamente in rovina; e solo la chiesa, sfidando il tempo, è oggi fruibile in tutto il suo fascino.

Il Santuario di San Gianuario ha una facciata in stile romanico, con un portale in pietra, sul quale sono presenti figure scolpite in bassorilievo raffiguranti vescovi ed abati medievali. Nella nicchia è collocato il busto di Santo Stefano, opera attribuibile alla scuola del mastro Melchiorre da Montalbano. All’interno, che è articolato in tre navate, è esposto alla venerazione il busto ligneo del Santo, opera di Giacomo Colombo del XVIII sec., numerose tele sei-settecentesche, alcune delle quali dipinte dal pittore Nicola Pecchenedda; una scultura lignea della Madonna con Bambino del XIV secolo e un affresco medievale proveniente dalla chiesa di San Francesco. La porta bronzea realizzata nel XX secolo da Antonio Masini di Potenza, illustra la storia di san Gianuario, patrono del paese.

Le tre feste in onore di san Gianuario cadono il 26 gennaio, per ricordare la sua traslazione dal monte Arioso a Marsiconuovo; il 26 aprile, data nelle quale avevano inizio le tradizionali processioni del paese, ed il 26 agosto, in ricordo del suo martirio. Nei giorni che vanno dal 23 al 27 agosto, oltre ai festeggiamenti religiosi, che hanno il culmine nella processione solenne, si tiene un’importante fiera. I numerosi espositori provenienti da ogni parte della Basilicata seguono le orme di quelli che accorrevano a Marsiconuovo già all’inizio del secolo scorso.

Un antico giogo custodito nel Santuario è fatto risalire all’episodio secondo il quale il corpo di san Gianuario, rinvenuto sul monte Arioso, dopo il martirio fu affidato a due buoi sciolti che lo trasportarono davanti all’abbazia.

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