Le grotte della Lucania hanno ospitato nel corso dei secoli santi e briganti. Tra i santi, l’eremita medioevale per eccellenza, Guglielmo di Vercelli (1085-1142), fondatore della congregazione di Montevergine (Verginiani). Nacque in Piemonte, ma gran parte della sua vita si svolse viaggiando lungo i tratturi dell’Irpinia e della Lucania, dove fece miracoli e divenne confessore del Re di Sicilia Ruggero II d’Altavilla, da cui ricevette i mezzi per costruire chiese e monasteri.  Fondò numerosi eremi, che erano sempre grotte ubicate al di fuori degli abitati, tra cui quella che sarebbe diventata la chiesa del SS. Salvatore, sulle pendici dei monti Li Foj, a circa 1000 m di altezza. Le stesse grotte, che, secondo la leggenda, conducevano direttamente a Picerno, costituirono anche il rifugio di alcuni briganti. Va ricordato che i cosiddetti “briganti” erano spesso guerriglieri che difendevano i loro sovrani, come Gerardo Curcio, detto Sciarpa (1762 –1825), che fu fatto barone da Ferdinando IV di Borbone.

La chiesa del SS. Salvatore ha un portale d’ingresso in pietra lavorata che è preceduto da un atrio coperto delimitato da una cancellata e affiancato da un grande Crocifisso danneggiato dal tempo e da un bassorilievo in gesso raffigurante la “Mater Salvatoris” opera dello scultore Aristide Tancredi da Picerno.

L’interno ha un’unica navata con zona presbiteriale caratterizzata da una volta a botte e delimitata da un arco a tutto sesto. Sul presbiterio, è collocato l’altare in pietra. Sulla parete destra è presente un altare in stucco, di epoca successiva del XVI-XVII secolo, sormontato da una nicchia, che conteneva la statua di sant’ Antonio del XII secolo. Attraverso una scalinata esterna, sul lato destro della facciata, si accede all’area sottostante dove vi è l’ingresso delle grotte che hanno rappresentato il primo nucleo dell’eremo Virginiano del XII-XIII secolo.

La devozione al SS.mo Salvatore fu diffusa dai Normanni in Sicilia e Basilicata nell’XI secolo, costruendo in Suo onore templi e basiliche. Sotto le dinastie angioine e aragonesi il culto del SS.mo Salvatore fu ulteriormente ampliato.

La festa del Salvatore si celebra il 24 giugno, ma la chiesa è meta di pellegrinaggi il 6-7 agosto (festa della Trasfigurazione) e il 19 marzo, festa di san Giuseppe.

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