La città di Lagonegro deve le sue origini a un insediamento di monaci basiliani nel IX secolo ed è a quest’epoca che risalgono le origini del convento di Santa Maria degli Angeli, un’oasi spirituale immersa nel verde dell’Appennino lucano. La sua costruzione risale ad alcuni monaci Cenobiti, seguaci del Beato Niceforo, in fuga dai saraceni, che fissarono la loro dimora in contrada Montuoscio di Lagonegro. Successivamente, intorno al 1000, passò ai Benedettini, che vi dimorarono a lungo fino a che, nel 1536 subentrarono i Frati Cappuccini, che dedicarono il Convento alla Madonna degli Angeli. Dal Convento, dopo un breve percorso nel bosco, si giunge alla suggestiva Grotta dove il Venerabile vescovo cappuccino Nicola Molinari (1707-1792) era solito ritirarsi, per pregare e scrivere le sue opere ascetiche. L’ultimo cappuccino di cui si ha memoria ai nostri giorni, padre Berardino da Colliano, è ancora ricordato da molti in compagnia dell’asinella Rosina con cui quotidianamente raggiungeva il complesso di Santa Maria degli Angeli e che spesso, girando per il paese offriva il latte della sua Rosina a chi ne aveva bisogno.

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