Nel 1656-1658 la peste colpì il Regno di Napoli allora governato dal Viceré spagnolo. La peste, forse arrivata dal mare su imbarcazioni mercantili, proveniva da Algeri e passando prima dalla Spagna e poi dalla Sardegna giunse a colpire la Lucania, che per un anno ne fu flagellata. L’edificazione a Tolve della piccola chiesa della Madonna del Carmine, nella confluenza dei torrenti Bosco e Castagno a circa 1 km. dal paese, fu dovuta probabilmente alla necessità di costruire un luogo di culto a protezione delle anime dei morti sepolti fuori dell’abitato dopo la pestilenza. Da allora questa cappella rurale è sempre stata un punto di sosta e di meditazione anche per i contadini che, tornando dal lavoro con i propri animali, potevano abbeverarsi prima della salita verso al paese.
Dopo un lungo periodo di abbandono, la chiesetta ha subito un restauro generale. La facciata porta al vertice un piccolo campanile e una croce in ferro. Sul portale c’è una nicchia, ora vuota, che conteneva un altorilievo di pietra raffigurante la Madonna col Bambino, sulla cui destra vi è la stella ad otto punte e ai cui piedi si elevano due mani in atto di preghiera. L’interno è un’aula con volta a botte e una pavimentazione di mattonelle in cotto, mentre sulle pareti laterali scorrono archi. Sulla parete absidale è inserito l’altare in marmo del XIX secolo, dove è esposta la statua della Madonna del Carmine che viene portata in processione il giorno della sua festa. La Vergine, in piedi, veste un’ampia tunica marrone avvolta da un manto azzurro. Regge sul braccio destro il Bambino, vestito di bianco e avvolto dal manto della Madre. Entrambe le figure sono incoronate.
La festa religiosa si celebra la prima domenica successiva al 16 luglio con processione per le vie del paese.
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Tolve