In un luogo isolato e suggestivo, in contrada Pantano, sorge il Santuario di Santa Maria degli Angeli, che ha la sua origine nella devozione alla Madonna degli abitanti dell’antica Noia (oggi Noepoli). In base alla tradizione locale il santuario sarebbe stato costruito nel 1650 su una grotta preesistente Nel 1750 sarebbe stato allungato e arricchito di dipinti murari; successivamente furono costruiti l’alloggio per i pellegrini e il campanile.
L’oggetto del culto è una statua lignea della Madonna che in seguito alla distruzione delle statue ordinata da Genserico re dei Vandali, sarebbe stata nascosta in una grotta in contrada Pantano e, più tardi, nel 555, riportata in processione dalla grotta in paese. L’indomani però la statua scomparve e fu ritrovata nuovamente nella grotta, dove la Madonna chiese di essere venerata. Il dato storico certo è la presenza di monaci eremiti basiliani, i quali, per sfuggire alle scorrerie dei Saraceni, cercarono salvezza in grotte non facilmente accessibili. Col passare del tempo, la devozione cadde nell’oblio, fino al mese di maggio del 1535, quando i cacciatori, inseguendo un gruppo di cervi e daini, arrivarono nuovamente alla grotta dove trovarono l’effigie della Madonna circondata dagli Angeli (da allora venne chiamata la Madonna degli Angeli).
Nel manufatto originario, presumibilmente del XVII secolo, la Vergine era rappresentata seduta su una nuvola, con un piede sulla testa di un angelo e vestita da una tunica rosa ricoperta da un manto azzurro stellato. Il Bambino si trovava poggiato sul ginocchio sinistro della Madonna che lo reggeva con una mano alle spalle. Due angeli incoronavano la testa della Madonna, ricoperta da un velo dorato. L’antica statua della Vergine è stata trafugata da ignoti nella notte tra il 4 e il 5 ottobre del 1984. Quella attuale, che ne ripete grosso modo la configurazione, è stata realizzata dallo scultore Vincenzo Mesner di Ortisei nel 1985 e nel febbraio del 2019 è stata benedetta e incoronata in Vaticano da Papa Francesco.
Ancora più recente, la tela della Grotta del Ritrovamento, realizzata dal pittore Emilio Larocca da Trecchina nel 2006, rappresenta il leggendario rinvenimento dell’immagine della Vergine.
Numerose e molto partecipate dai fedeli di tutta la Valle del Sarmento sono le ricorrenze liturgiche presso il Santuario. Anticamente la festa si svolgeva a Pentecoste. Oggi si svolge il lunedì di Pasqua e la prima domenica di maggio. Il lunedì di Pasqua, dopo la celebrazione della Messa nel santuario, la statua viene trasportata processionalmente a San Giorgio Lucano, mentre la prima domenica di maggio viene riportata al santuario. La festa principale è in questa seconda data., con la statua che percorre le principali vie del paese.
Il Santuario, già arricchito di indulgenze dal Pontefice Clemente XIV nel XVIII secolo, in occasione del Giubileo del 2000 è stato dichiarato luogo giubilare della Diocesi di Tursi-Lagonegro e vi si celebra annualmente, il 2 agosto, il Perdono di Assisi.
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San Giorgio Lucano