Su un colle, nella frazione di Anglona, a metà strada tra Tursi e Policoro, si affaccia, imponente, il Santuario di Santa Maria Regina di Anglona, dedicato alla Natività di Maria. Dalla collina si domina un vasto panorama che giunge verso Oriente fino alla piana di Metaponto.

Il santuario si erge dove sorgeva la mitica città greca di Pandosia e rappresenta tutto ciò che resta dell’antica città di Anglona. La cattedrale è sorta tra l’XI e il XII secolo come ampliamento di una antica chiesetta, risalente al VII-VIII secolo e ha subito numerosi rifacimenti e restauri.

La facciata dell’edificio, realizzata in tufo e travertino, ha un portico sostenuto da quattro colonne ed è abbellita da bassorilievi raffiguranti l’Agnello e i simboli dei Quattro Evangelisti. Al suo interno, la chiesa presenta una struttura a croce latina con tre navate. In origine era decorata da pregevoli affreschi che raffiguravano episodi del Vecchio e Nuovo Testamento, di cui ancora oggi si possono ammirare sulle colonne figure di Santi, mentre sulla parete destra della navata centrale sono ben visibili scene dell’Antico Testamento, come la creazione dell’Eden con Adamo ed Eva, l’uccisione di Abele, il martirio di san Simone, la Torre di Babele, e molti altri episodi biblici.

Il culto mariano di Anglona, che risale intorno all’anno Mille, ha come sua origine il racconto di un pastorello che, mentre pascolava il suo gregge, venne avvicinato da una bellissima Signora, che lo pregò di recarsi a Tursi e di chiedere agli abitanti di andare a prenderla ed onorarla. La popolazione di questa città corse verso la sommità del colle e al posto della Signora, trovò una Statua della Madonna. Per ricordare quel miracoloso evento, venne costruito un capitello votivo e fu posta una croce in legno. Da allora, la Statua della Madonna viene portata in pellegrinaggio ogni ultima domenica di aprile, per un tratto di oltre 10 chilometri, dal Santuario alla cattedrale di Tursi.

L’oggetto di culto è la statua lignea del 1300 raffigurante una Madonna col Bambino. La Vergine, che, indossa un abito variopinto e riccamente ricamato, è seduta e con la mano destra tiene uno scettro mentre con il braccio sinistro regge il Bambino vestito di una tunica bianca con ricami dorati. Questi con la mano destra benedice e con la sinistra regge un globo d’oro crucigero. Entrambe le figure sono incoronate.

La festa principale ricorre l’8 settembre, quando si snoda la processione per tutta la piana attorno al Santuario. Tra le usanze popolari che permangono, la statua prima di fare l’ingresso nel santuario, dopo la processione, viene fatta girare per tre volte su sé stessa. Fino a qualche decennio fa era in uso addobbare un vitello e offrirlo alla Madonna. L’animale veniva stimato da esperti e il prezzo, da essi stabilito, era offerto dal proprietario alla Vergine. La tradizione locale riferisce delle numerose volte in cui l’intercessione della Vergine, invocata in periodi di prolungata siccità, fece arrivare la sospirata pioggia. Nel marzo 1946, con breve di Pio XII, la Madonna di Anglona è stata proclamata “Patrona Massima di Tursi e della Diocesi” e nel maggio 1999 il santuario è stato elevato a Pontificia Basilica Minore da Papa Giovanni Paolo II.

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