La chiesetta rurale della Madonna di Rossano è immersa nel verde sul versante orientale di Serra San Bernardo, a circa 4 chilometri dal borgo di Vaglio, in un’area che ha portato alla luce una notevole quantità di reperti relativi al culto della dea Mephitis, la divinità protettrice delle fonti, ma anche del bestiame, dei campi e della fertilità. Questo culto era legato alla antica città di “Utia”, che fu centro politico e militare dei Lucani.

La cappella, che si caratterizza per la semplicità dell’impianto a navata unica, è stata rifatta nell’Ottocento, ma l’esistenza di un Santuario dedicato alla Madonna è già attestata in un documento del 1456. Oggetto del culto è una statua in materiale lapideo, databile ai secoli XIV-XV, che riprodurrebbe quella che la leggenda vuole sia stata trovata intagliata in un tronco d’albero di quercia. La statua raffigura la Vergine, seduta in trono, che sulla mano sinistra regge il globo, mentre con la destra sostiene il Bambino che con la mano destra benedice e nella sinistra stringe una colombina.

La festa principale si svolge la prima domenica successiva al 20 maggio, assieme a quella di San Faustino, patrono di Vaglio, il cui corpo è custodito nella chiesa madre di San Paolo Apostolo.

Fino al 1970 la festa della Madonna di Rossano consisteva in una processione in onore della Madonna, che dalla chiesa madre arrivava al Santuario, dove veniva celebrata la Santa Messa.

Una statua della Madonna, in sostituzione di quella venerata nel santuario, raffigura la Vergine in piedi, con una tunica rosa e un manto celeste quasi a ricoprire tutta la figura, regge con la mano destra il globo celeste e con la sinistra il Bambino, veniva portata a spalla per tutto il percorso, lungo circa 5 chilometri, su vecchi tratturi non sempre facilmente praticabili. Al corteo, oltre alle persone partecipavano anche gli animali, che costituivano il mezzo di trasporto per gli infermi e per il cibo da consumare dopo la Messa nel bosco circostante la Cappella. Nel pomeriggio i fedeli rientravano in paese percorrendo in processione le strade del centro abitato fino alla chiesa madre.

Dal 1970 la strada è stata asfaltata per cui la statua della Madonna è trasportata con un camion addobbato per l’occasione.

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